Consulenza psicologica in studio
Il mio lavoro come clinico varia in base alle esigenze individuali della persona che mi contatta. Tuttavia, generalmente cerco di seguire un iter abbastanza strutturato, che si focalizza inizialmente sull’inquadramento del problema e/o sulla psicodiagnosi, prosegue con la condivisione e l’attuazione di un piano di trattamento e si conclude con interventi di prevenzione della ricaduta.
FASE “0” – Incontro di orientamento
Il primo incontro è orientativo: cerco di capire quali sintomi, tratti o problematiche relazionali siano fonte di disagio per la persona, e le spiego il mio stile di lavoro. Se ritengo che il mio tipo d’impostazione professionale sia in linea con le sue esigenze, e se lei è d’accordo nell’intraprendere un percorso, prendiamo accordi per un incontro successivo, che segna l’inizio del nostro lavoro vero e proprio.
In caso contrario, mi permetto di suggerire le possibilità di trattamento che ritengo più adeguate per il problema presentato.
FASE “1” – Inquadramento della situazione
Inizio dedicando uno-due incontri all’approfondimento diagnostico, che mi consente di valutare gli aspetti psicologici di rilievo nel caso specifico. Questa fase può includere la somministrazione di test.
Successivamente procedo nella ricostruzione puntuale della storia di vita della persona.
Al termine di questo processo conoscitivo, generalmente, ho a disposizione gli elementi necessari a inquadrare la situazione clinica: una “diagnosi” corretta, a più livelli (nosografico, fenomenologico, eziopatogenetico) è alla base della giusta impostazione del piano terapeutico.
A questo punto comunico alla persona la mia interpretazione del problema presentato (“come è fatto” e come si è verosimilmente sviluppato) e propongo un “piano di lavoro” per raggiungere gli obiettivi concordati.